La problematica delle intercapedini vuote nelle vecchie case e la necessità di isolarle termicamente.
Come è ben noto il patrimonio immobiliare italiano non spicca di certo per giovinezza; è stimato che oltre la metà degli edifici presenti nel nostro paese sono stati costruiti a cavallo degli ultimi 30-40 anni, con problematiche che tutt’oggi si ripercuotono sul piano della sicurezza, dovute al trascorrere del tempo e alla presenza di materiali qualitativamente scadenti.
La costante che lega il gran numero di queste abitazioni è sicuramente la presenza di intercapedini vuote; le possiamo trovare all’interno di edifici singoli, di palazzine o anche di grandi condomini, e sono degli spazi vuoti situati tra due elementi verticali (come nel caso di una parete interna) o tra due elementi orizzontali (come nel caso di un tetto).
Ma a cosa serviva ideare un’intercapedine?
In ambito edilizio si riteneva che la presenza di uno spazio vuoto, contenente solo dell’aria al suo interno, potesse rappresentare un metodo semplice ma efficace per isolare termicamente l’abitazione.
Studi di recente realizzazione hanno dimostrato invece che solo nel caso in cui le intercapedini sono fino a 2,5 cm queste hanno un minimo di isolamento termico, infatti per casse vuote di maggiore entità (a volte parliamo di 10 cm e oltre) si generano delle correnti di aria per il passaggio dell’aria dallo stato statico a quello dinamico, che al contrario costituisce motivo di dissipazione energetica- traduzione perdiamo energia!
Il fenomeno della dispersione termica è una problematica da non sottovalutare, in quanto contribuisce a:
- Disperdere in poco tempo verso l’ambiente esterno ciò che viene generato con i sistemi di riscaldamento e raffreddamento, costringendoci a tenerli accesi più a lungo per mantenere la temperatura interna di casa ad un livello ottimale;
- Farci abitare in una casa che non è in grado di garantire un adeguato risparmio energetico, con conseguenti rincari di bollette e valutazioni scadenti in sede di classificazione energetica (una casa non isolata termicamente difficilmente potrà andare al di sopra dell’ultima o della penultima classe, rappresentata rispettivamente dalla lettera G ed F);
- Diminuire il valore complessivo dell’abitazione nell’eventualità in cui si decida di rivenderla.
E’chiaro che l’acquisto di una casa in ultima classe energetica non viene ritenuto come un investimento sensato, di conseguenza l’unico modo per favorirne la vendita è quello di abbassare le nostre richieste economiche, con conseguente svalutazione dell’immobile.
Isolare termicamente le intercapedini rispettando le tubazioni è possibile!
La soluzione per evitare che l’edificio sia sottoposto al fenomeno delle dispersioni termiche tramite le intercapedini, è quella che ne prevede il loro isolamento termico tramite operazione di riempimento.
L’aria che si trova al loro interno, infatti, può essere sostituita con del materiale appositamente studiato per minimizzare il fenomeno delle dispersioni termiche; in questo modo si potrà conferire alla parete una maggiore resistenza termica, che consentirà di evitare il più possibile degli sprechi.
Una tecnica molto conosciuta in edilizia, è senza dubbio quella che prevede di insufflare delle schiume isolanti all’interno dello spazio vuoto dell’intercapedine, fino ad ottenere il loro completo riempimento. Questo intervento non è particolarmente complesso, ma bisogna comunque affidarsi a delle ditte specializzate, considerando che è necessario l’utilizzo di un apposito macchinario con sistema di tubazione, che consenta di insufflare direttamente il materiale isolante nel vuoto dell’intercapedine.
Va anche detto che non è sempre il caso di effettuare questo intervento; se ad esempio lo spessore dell’intercapedine è particolarmente scarso (sui 3-4-centimetri), in questo caso conviene puntare su altre modalità di isolamento termico, che una ditta esperta saprà sicuramente consigliarvi.
Perché l’insufflaggio deve essere effettuato da ditte esperte, e non è il caso puntare su interventi “fai da te”?
Federico Calvanelli, esperto del settore e titolare di Coibentare Casa, che punta proprio sull’insufflaggio delle intercapedini per isolare termicamente le abitazioni, ci ha parlato del rischio di scegliere materiali non congeniali, soprattutto per le tubazioni di casa.
“Effettuare un intervento di insufflaggio sullo spazio vuoto presente nell’intercapedine, deve essere valutato attentamente, considerando che all’interno di questo vuoto si possono trovare delle tubazioni. Le tubazioni presenti sono di 3 tipi: tubi di sistemi di riscaldamento, tubi corrugati in plastica dove passano gli impianti elettrici e tubi di condizionamento. Scegliere un prodotto sbagliato può essere poco produttivo per le tubazioni anche in previsione di eventuali operazioni di manutenzione. Le schiume espanse infatti ingloberanno nella sua struttura la tubazione ottimizzando se si tratta di tubazioni di condizionamento o di riscaldamento anche la loro efficienza termica; inoltre in caso di sostituzione dei tubi e di aperture di tracce la schiuma espansa non cade a terra pertanto il tecnico può provvedere alla riparazione senza perdere l’isolante in parete, al contrario se abbiamo messo prodotti sfusi oltre al rischio di imbibirsi di acqua una volta aperta la traccia l’isolante cade a terra perdendo la coibentazione realizzata!”.
“Se volete essere sicuri che l’intervento di insuflaggio venga effettuato in modo sicuro anche per le tubazioni in esso presenti, conviene puntare sugli isolanti espansi rispetto ai cosiddetti isolanti sfusi”.
Quale è la differenza tra queste due tipologie di isolanti?
Gli sfusi sono principalmente lana di vetro, lana di roccia, sughero.. e si soffiano nelle intercapedini. Nonostante la loro discreta capacità isolante, il rischio è che non vengano riempiti correttamente tutti gli spazi vuoti, incontrando difficoltà soprattutto in presenza delle tubazioni.
Gli isolanti espansi, invece, (come il poliuretano espanso o le resine ureiche), si inseriscono a pressione dal basso verso l’alto mediante appositi fori praticati e consentono un ottimale riempimento della cassa vuota.
L’espanso ha proprio la caratteristica di riuscire a riempire maggiormente il vuoto dell’intercapedine, arrivando quindi fino agli angoli più lontani e ricoprendo anche le tubazioni senza danneggiarle in alcun modo.
Sono da considerare come la scelta ottimale, anche perché:
- Non lasciano alcuna traccia visibile sulla parete, o residuo a terra;
- Non assorbono umidità, facendo respirare la parete ed evitando la formazione delle fastidiose macchie sulle pareti;
- Sono materiali non infiammabili e pienamente rispondenti alle normative di sicurezza;
- Già nel breve periodo tendono a solidificare garantendo un ottimale livello di isolamento termico, salvaguardando le vostre tubazioni e garantendo un livello di isolamento che vi farà conseguire un importante risparmio energetico, con bollette meno care!